Migliori investimenti postali: i prodotti di Poste Italiane 2020

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Tra i tanti prodotti finanziari offerti da Poste Italiane, ecco una lista dei migliori investimenti postali in base alla tua disponibilità di capitale e alla tua propensione al rischio.

Gli investimenti postali rappresentano una scelta ideale per chi vuole proteggere il proprio capitale e al contempo contare su rendimenti sicuri pur se non altissimi; il sogno di ogni investitore, rischiare poco e guadagnare molto, è infatti destinato ad infrangersi contro la contemporanea congiuntura finanziaria nazionale e internazionale.

Dove far pendere la bilancia? Sui guadagni o sulla sicurezza?

Naturalmente prima di dedicare i risparmi ad un asset o ad uno strumento specifico è bene auto-analizzarsi e chiedersi cosa si vuole ottenere, quanto, in quanto tempo e a che prezzo: solo così si troverà il prodotto adatto alle proprie esigenze, e nel caso di Poste c’è davvero una grandissima varietà di proposte tra cui scegliere.

Optare per un investimento alla poste è un’operazione vantaggiosa soprattutto per due ragioni.

Innanzitutto la capillare diffusione delle filiali consente di poter parlare con un consulente vis à vis ogni qualvolta si necessiti di informazioni o consigli, cosa impossibile se invece si investe un broker online. Da questo punto di vista le Poste offrono, in più delle piattaforme solo online, servizi utili per i principianti.

In seconda istanza, molti prodotti di investimento sono garantiti e controllati dallo stato, e anche se i rendimenti sono limitati consentono comunque di accumulare una discreta rendita, specie sul lungo periodo, senza troppo rischiare.

Vediamo subito quali sono i migliori investimenti postali del momento.

Buoni fruttiferi postali

I buoni fruttiferi postali sono tra i prodotti più amati dalle famiglie italiane e dai piccoli risparmiatori per il loro peculiare carattere di risparmio volto all’investimento, sicuro e alla portata di tutti.

Nel corso degli anni le Poste hanno messo a punto ben tre profili differenti, così da andare incontro a qualunque esigenza e orizzonte temporale. Si tratta in tutti i casi di prodotti senza costi di sottoscrizione, gestione e rimborso; le uniche spese sono naturalmente gli oneri fiscali, che però nel caso dei buoni fruttiferi postali sono agevolati al 12,5% (anziché al 26% come per altri tipi di investimento).

Un’altra ragione per destinare parte della propria liquidità a questi strumenti. Per firmare il contratto basta recarsi presso una delle tante filiali di Poste presenti sul territorio nazionale, oppure puoi saltare la fila rimanendo comodamente a casa e procedendo all’acquisto in forma dematerializzata tramite il portale internet.

Buono 3×2

Chi preferisce orizzonti temporali medi, troverà di sicuro interesse il buono 3×2, valido fino a 6 anni, con rendimento annuo lordo a scadenza dell’1,25%.

Buono 3×4

Il buono 3×4 è invece perfetto per chi ha una visione più a lungo termine, dai 6 ai 12 anni, con rendimento annuo lordo a scadenza del 2,25%. Il rimborso è esigibile dopo 3, 6 o 9 anni con riconoscimento degli interessi maturati.

Buoni ordinari

Infine, dai 12 ai 20 anni, le Poste propongono i buoni ordinari, anch’essi con rendimento del 2,25% annuo. La prima tranche di interessi viene erogata dopo 12 mesi dalla sottoscrizione, e si prosegue con cadenza bimestrale.

I buoni ordinari sono la soluzione ideale per chi non ha a disposizione grossi capitali, dal momento che la quota minima d’ingresso è di soli 50 euro.

Trading sulla piattaforma delle Poste

Molte banche si sono attrezzate offrendo ai propri clienti una piattaforma su cui investire tramite trading, e Poste ha seguito la scia. Sul sito è possibile infatti fare trading online, esattamente come con l’home banking, in maniera intuitiva e con accesso a diversi mercati e asset.

Un’altra caratteristica unisce le Poste agli istituti di credito, ossia i costi; dando un occhio alle commissioni occorre puntualizzare che sono più alte rispetto a quelle proposte dai broker indipendenti, ma d’altro canto la solidità e l’affidabilità della società sono altrettanto elevate.

Insomma, come sempre accade, la maggiore sicurezza costa, e la convenienza va valutata caso per caso; in linea generale, per i principianti, probabilmente è meglio rimanere nella comfort zone delle Poste, lasciando i broker agli investitori più esperti.

Prezzi

Scioriniamo subito qualche prezzo: 18 euro massimo ad eseguito con commissioni variabili per il profilo base (gratuito).

Le operazioni con il profilo avanzato, attivabile al costo di 2 euro mensili, ammontano invece 10 euro ad eseguito con commissioni fisse; quest’opzione offre inoltre il book a 5 livelli e strumenti di analisi tecnica e fondamentale di tipo evoluto.

Abbiamo detto inoltre che sulla piattaforma di trading delle poste si ha accesso a più mercati; in particolare troviamo Borsa Italiana e l’Euro TLX.

Per quanto riguarda gli asset, non solo azioni ma anche certificates, covered warrant ed ETF.

Puntualizziamo che la piattaforma TOL è riservata ai clienti titolari di un conto BancoPosta che abbiano attivato il servizio di internet banking.

Fondi comuni d’investimento

I fondi permettono di minimizzare i rischi d’investimento grazie alla varietà della loro composizione.

BancoPosta Primo

Le Poste propongono anzitutto i fondi obbligazionari, al loro volta divisi in due prodotti differenti. I primi sono denominati BancoPosta Primo, adatti ad investitori con basso profilo di rischio; le Poste indicano i rischi dei loro piani di investimento con una scala crescente di valori da 1 a 7, e BancoPosta Primo è stato valutato 1.

Se il tuo obiettivo è quello sì di guadagnare ma proteggendo il tuo capitale come focus imprescindibile, questi fondi sono perfetti. Al suo interno si trovano bond statali e societari a breve e medio termine, quasi tutti afferenti a Paesi della zona euro; in tutti i casi le quote riservate a strumenti in valuta diversa dalla nostra moneta unica non superano il 30%, mentre le obbligazioni di economie emergenti non eccedono il 10%.

Un fondo, per concludere, adatto a chi cerca cautela prima di tutto.

BancoPosta Obbligazionario Euro

Il secondo fondo di questo genere è il BancoPosta Obbligazionario Euro, con valutazione 3. Prodotto a medio e lungo termine, questo fondo, come il nome suggerisce, raccoglie i titoli di Stato europei (fino all’80% della composizione), mentre i bond societari sono decisamente minoritari (20% massimo). Data la maggiore imprevedibilità rispetto al primo di cui abbiamo parlato, i tassi sono più alti; nulla di clamoroso, comunque, parliamo dello 0,12%, ma appunto si tratta di panieri pensati per risparmiatori avversi al rischio.

BancoPosta Mix 1

Cambiamo categoria con i fondi bilanciati prudenti. Abbiamo BancoPosta Mix 1, nel quale sono presenti sia azioni che obbligazioni, ma con le prime non eccedenti il 20%, valutato con rischio 3. Altra possibilità con il BancoPosta Focus Benessere 2024, quindi con scadenza tra 4 anni, dedicato ad azioni del comparto salute. Precisiamo che l’health&care è un settore in rapida ascesa, con rosee previsioni da parte degli analisti migliori.

BancoPosta Mix 2 e BancoPosta Mix3

Naturalmente le Poste hanno pensato anche a chi è più propenso al rischio, dando vita ai fondi bilanciati. Fanno parte di questi il BancoPosta Mix 2 e BancoPosta Mix3.

BancoPosta Mix2 aumenta la composizione azionaria fino al 40%, mentre BancoPosta Mix3 addirittura al 60%, ed è infatti valutato con rischio 4. Ovviamente i tassi di interesse pagati per questi prodotti sono via via più succulenti man mano che diventano più “pericolosi”.

BancoPosta Selezione Attiva

Parlando di fondi flessibili troviamo BancoPosta Selezione Attiva, in cui sono presenti commodity (che non puoi comunque inserire in percentuale superiore al 10%) azioni e obbligazioni, con rischio 3, e BancoPosta Orizzonte Reddito, di rischio 4.

Quest’ultimo non ha limiti di sorta in termini di aree, settori e valute, e offre guadagni annui pari al rendimento dell’indice EURIBOR 3M, maggiorato del 2% del valore della quota di Classe D all’inizio di ciascun periodo di riferimento.

Interessante anche BancoPosta Azionario Flessibile, con una quota di azioni, per l’appunto, flessibile dal 40 al 90%.

Quarto prodotto è il BancoPosta Sviluppo Mix 2023 II, che prevede un aumento progressivo della quota azionaria (in questo caso sono presi in esame tutti i mercati internazionali).

Risparmio gestito: soluzioni assicurative

Anche per quanto riguarda le soluzioni di risparmio gestito, le Poste offrono molteplici pacchetti. Abbiamo il risparmio garantito assicurato, che contempla un’opzione dedicata ai minori sotto forma di piano di accumulo, e PosteFuturo Per Te, particolarmente flessibile grazie alla possibilità di scegliere tra premio unico o versamenti periodici.

Troviamo poi prodotti dedicati al risparmio gestito, caratterizzate dalla ripartizione del premio investito in fondi gestiti, un piano individuale pensionistico e due più tradizionali assicurazioni sulla persona.

Poste Soluzione Premium

Il pacchetto più interessante per chi è proiettato all’investimento e ha un capitale consistente a disposizione è quello di Poste Soluzione Premium, afferente al settore del risparmio gestito.

Si tratta infatti di un prodotto di investimento assicurativo, ed è il risparmiatore a scegliere, al momento della sottoscrizione, come ripartire il premio tra Gestione Separata e Fondi Esterni.

A proposito di premio, questo deve essere minimo di 75.000 euro e massimo di 2.500.000, versato in un’unica soluzione. Non per tutti, come abbiamo accennato, ma se si ha la possibilità di quella cifra i rendimenti non lasciano delusi.

Gestione Separata

Per la parte investita nella Gestione Separata, questa viene rivalutata in base al risultato realizzato dalla Gestione Separata Posta ValorePiù, che riguarda soprattutto titoli di stato, obbligazioni societarie e OICR obbligazionari.

Fondi Esterni

Per quanto concerne invece i Fondi Esterni, naturalmente il loro andamento è legato alla performance del mercato azionario, obbligazionario o monetario, a seconda di cosa si è scelto in sede di sottoscrizione. In tutti i casi il prodotto prevede almeno la restituzione del capitale investito nella Gestione Separata e garantisce un incremento del valore del contratto su entrambe le componente dall’1% fino al 35%.

Investimenti postali non pignorabili

Chi naviga in cattive acque con il fisco e ha investito in prodotti postali o intende farlo, può lecitamente chiedersi se tali investimenti siano o meno pignorabili.

La legge ci corre in soccorso: sono infatti considerati impignorabili i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio, salvo che per ordine dell’autorità giudiziaria penale.

I buoni fruttiferi postali sono tuttavia soggetti al pignoramento presso terzi; ciò significa che le Poste possono procedere a rendere indisponibili le somme al debitore qualora ci sia un ordine di un giudice. Insomma, in casi di pignoramento in atto è perfettamente inutile andare alle Poste ad esigere liquidità ed interessi maturati.

Naturalmente niente paura nel caso di buoni fruttiferi cointestati, poiché un eventuale pignoramento riguarda solo il 50% di titolarità del debitore.

Secondo il codice civile non possono essere neppure pignorate le assicurazioni sulla vita, quindi il premio versato per acquistare la polizza non può essere sottoposto a procedimento cautelare. Dobbiamo però aprire una parentesi, perché molte sentenze hanno dichiarato pignorabili le polizze unit liked e index linked, non avendo i tratti caratteristici delle assicurazioni classiche.