Come uscire dai debiti se sono troppi?

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Come si può uscire dai debiti? Consigli per liberarsi da troppi debiti e tornare, finalmente, ad avere una vita più leggera.

Con la crisi economica e la penuria del mercato occupazionale, non è difficile ritrovarsi in un momento finanziario negativo. Tirare avanti, arrivare a fine mese, pagare affitto o mutuo, bollette, e provvedere ai bisogni di prima necessità significano, oggi più che mai, contrarre debiti.

Un debito, di per sé, non è una patologia né un marchio a vita. Tuttavia, se si accumulano, possono creare ansia e disagio, privando il debitore di vivere una vita normale. Va da sé che la situazione andrebbe evitato alla radice, ma dal famoso senno del poi non potremo certamente ricavare una valida alternativa per arginare il problema!

Del resto basta poco per ritrovarsi sommersi dai passivi: un iniziale prestito, ad esempio, far fronte ad un improvviso licenziamento, si somma alla rata dell’automobile, all’affitto, e poi ecco un ulteriore debito contratto per risolvere i precedenti con un’unica rata. E se il lavoro ancora non si trova, il cane continua a mordersi la coda. Ci si ritrova in un attimo ad essere schiacciati dalle società di recupero crediti e dai solleciti di pagamento.

Se ti senti perseguitato dai troppi creditori, leggi questa utile guida in cui ti offriremo tutte le soluzioni per uscire da questo momento buio.

Ovviamente le ragioni alla base di un debito possono essere diversissime, tante quante sono le possibili destinazioni del denaro. Vedremo quindi di trovare uno o più modi per ciascun tipo di debito, esplicitando di volta in volta la procedura da seguire, e tornare così a vivere serenamente.

Se invece hai debiti con l’Agenzia Entrate-Riscossione (ex-Equitalia), leggi la nostra guida dedicata.

Difesa Debitori

Piano del consumatore

Il primo passo da fare può essere quello di richiedere il cosiddetto piano del consumatore. Puoi ricorrere a questa procedura se:

  • i tuoi debiti sono stati contratti per scopi non collegati alla tua attività professionale;
  • l’ammontare dei debiti non superava le tue possibilità economiche di allora;
  • nell’attualità non puoi estinguere i debiti;
  • non sei direttamente responsabile dell’insolvenza (ad esempio, hai perso il lavoro pur avendo un contratto a tempo indeterminato).

Si tratta di un documento legale, pertanto dovrai ricorrere ad una figura del settore, ad un commercialista o ad un organismo di composizione della crisi (OCC), figura che richiede un onorario ma che potrebbe darti una grossa mano a risolvere la situazione.

Riceverai infatti assistenza per redigere un piano di ristrutturazione, che sarà poi depositato al Tribunale competente e sottoposto ad un giudice. Se costui approverà le procedure del documento, verranno sospese le procedure esecutive già avviate o in procinto d’essere.

Liquidazione del patrimonio

La liquidazione del patrimonio è una procedura alternativa al piano del consumatore. Anche in questo caso saranno condizioni necessarie non essere incorsi in fallimenti e rivolgersi ad un professionista abilitato o ad un organismo di composizione della crisi.

La liquidazione consiste nella vendita del proprio patrimonio, ad eccezione dei beni assolutamente impignorabili e i crediti alimentari e di mantenimento. L’OCC stipula insieme al debitore una stima sui beni di quest’ultimo, stilando un contrato che ne prevede la vendita, così che il ricavato sia poi destinato allo scioglimento dei debiti (o di una parte di essi).

Dopo la distribuzione delle somme ricavate ai creditori, avrai raggiunto l’esdebitazione, ossia la liberazione dai debiti residui e la possibilità di accedere nuovamente al credito.

Sospensione del mutuo

Se tra i tuoi debiti anche il mutuo, sarà il caso di chiedere una proroga delle scadenze o una sospensione. Ricorda che è un tuo diritto recarti in banca e trovare una soluzione: è inutile non aprire i solleciti di pagamento o nasconderli, accumulare le notifiche dell’istituto non farà che ingigantire il negativo.

Le banche sono istituti privati, quindi gran parte dei sì e dei no vengono dal regolamento interno, quando non addirittura da decisione personale del direttore di filiale. Tuttavia molti istituti applicano una sospensione delle rate del mutuo fino a 12 mesi, lasciandoti tutto il tempo di riprendere in mano le tue economie. Ovviamente questa possibilità è legata al sussistere di alcune condizioni, che dovranno essere documentate; tali vincoli sono:

  • la perdita del lavoro;
  • un grave infortunio;
  • la sospensione o la riduzione dell’orario lavorativo;
  • l’ammissione a cassa integrazione, mobilità, contratti di solidarietà per almeno 30 giorni consecutivi (o altri ammortizzatori sociali).

Durante il periodo di sospensione dovrai comunque pagare gli interessi, ma non dovendo corrispondere la rata del mutuo avrai di certo un grosso pensiero in meno.

Consolidamento debiti

Può sembrare paradossale ma per uscire dai debiti può essere necessario… contrarne un altro! Si tratta di richiedere un prestito con il cui ammontare si andranno a pagare i creditori, pagando così una sola rata che ti libererà dal pensiero di bollettini, cambiali, scadenze e pignoramenti.

Il vantaggio, oltre la comodità, è anche economico. Spesso, infatti, gli interessi di questa procedura sono inferiori rispetto alla somma da corrispondere per ogni singola rata. Altro benefit è che la maggior parte delle banche e delle finanziarie concede una proroga dei tempi, rendendo le quote mensili più leggere.

Negoziazione tramite agenzia

Una delle regole d’oro per uscire dal sovrindebitamento è quella di imparare a chiedere aiuto. Come abbiamo detto all’inizio, avere una situazione debitoria negativa non deve farti vergognare: questo atteggiamento conduce solo al voler nascondere la polvere sotto il tappeto. I debiti non andranno via da soli e i creditori non dimenticheranno facilmente il tuo nome!

Un primo passo è allora quello a rivolgersi a professionisti del settore, che possano aiutarti a districarti nel complesso mondo del fisco e della burocrazia.

Queste agenzie di debito si occupano della negoziazione con l’ente creditizio presso cui hai il debito. Il tentativo sarà quello di ottenere una riduzione, a volte piuttosto consistente, della quota dovuta. In cambio, l’agenzia prenderà una percentuale sul debito iniziale.

Saldo e stralcio

Il saldo e stralcio è proprio questa proposta che le agenzie possono fare per aiutarti a ridurre i debiti, ma nulla vieta che vi possa ricorrere tu in prima persona. In pratica, assicuri che pagherai una parte del tuo debito e la banca o finanziaria, allettata dal fatto che avrà comunque un tornaconto, si impegna ad abbuonarti il resto.

È necessario però dimostrare di non potere essere materialmente in grado di pagare l’intero ammontare del debito, altrimenti, come si intuisce, nessuno estinguerebbe più nulla.

Attenzione, ovviamente, a rivolgerti ad un’agenzia seria! La parcella alla debt agency va pagata a prescindere dal responso positivo dell’istituto di credito. Rischi, insomma, di ritrovarti con un debito più grosso di quello iniziale, per cui consigliamo di rivolgerti a quelle agenzie approvate dalle associazioni dei consumatori.

Abbattere la quota capitale affrontando un debito per volta

Come si nota da quanto detto sino ad ora, per uscire dai debiti bisogna pagarli. Nulla di più banale o tautologico, ma è inutile sperare in una vincita milionaria alla lotteria o, peggio, ignorarli. Vediamo quindi, al netto dei provvedimenti fiscali su menzionati, come possiamo organizzarci nella vita quotidiana per far fronte ad una situazione di iper-debito.

Già saprai che l’ammontare di un debito è costituito dalla quota capitale e dagli interessi. Si fa spesso l’errore di pagare, in momenti di penuria, solo gli interessi, ma in questo modo non si esce più dal tunnel dei debiti, perché la quota capitale sarà sempre lì a generare interessi. Questo è il circolo vizioso in cui rischia di cadere il debitore, ma vediamo subito come risolverlo.

Innanzitutto ti serve un buon planning. Puoi crearlo a mano sulla tua agenda o usare un foglio di calcolo virtuale. Inserisci la lista dei tuoi debiti in ordine crescente, ma solo per ciò che attiene alla quota capitale. Da questo momento concentra tutti i tuoi sforzi economici affrontando un debito alla volta, e una volta estinto passerai ad “aggredire” la quota capitale del debito successivo. In tal mondo avrai fatto almeno 90% del lavoro.

Alla base di questo metodo ci sono due requisiti: volere davvero uscire dai debiti ed essere disposti a cambiare stile di vita, stringendo un po’ la cinghia. Dovrai infatti utilizzare tutte le tue risorse aggiuntive per erodere le quote capitali debito dopo debito, che significa non usare la tredicesima per andare in vacanza ma per soddisfare un creditore. Vedrai comunque che la soddisfazione e il senso di leggerezza quando avrai pagato tutto saranno nettamente superiori al sacrificio!

Come recuperare soldi per uscire dai debiti

Un buon modo per “fare cassa” è quello di svuotare ripostigli, mansarde e cantine da tutti gli oggetti che non utilizziamo. Sarà una buona occasione per fare spazio in casa e ottenere qualcosa dalla vendita. Potresti fare un bel gruzzoletto, l’usato e il vintage sono tornati di moda. La destinazione di questa liquidità può essere reinvestita, in modo da far lievitare il tuo capitale e pagare maggiori porzioni di quote del debito.

Potresti, ad esempio, investire in un conto deposito, magari vincolato così da non cedere alla tentazione di prelevare e spendere i soldi in futilità; considera anche che i conti deposito vincolati pagano buoni interessi percentuali, in media più alti rispetto a quelli di un conto libero o di un conto corrente.

Poni la dovuta attenzione agli investimenti. Altissimi rendimenti hanno come contropartita rischi altrettanto elevati. Mettiti nelle mani di un professionista serio e affidabile per ottimizzare le rendite, diversificare il portafogli e ottenere profitti che possano, perché no, farti estinguere i debiti.

Qualche piccolo consiglio per abbattere i debiti

I debiti sono troppi? Inutile piangere sul latte versato, e come vedi non esistono strategie per non pagarli. Esistono modi, come quelli che abbiamo elencato, per rendere l’estinzione più indolore possibile, ma dovrai metterci buona volontà e, soprattutto cambiare stile di vita.

Innanzitutto abbandona le carte di credito. Tagliale proprio fisicamente, così da non spendere più soldi di quelli che hai e, soprattutto, da non pagarne gli interessi. Riabituati ai contanti, tornerai ai pagamenti coi POS una volta che ti sarai liberato dal peso dei debiti. Niente bancomat e niente pagamenti online: all’inizio ti sembrerà di vivere 50 anni fa, ma dopo poco imparerai ad avere una migliore gestione del tuo denaro, controllando le uscite e razionalizzando le spese.

Altra mossa da fare riguarda i fidi. Lo scoperto sul conto corrente può essere una grande comodità, perché dà l’idea di avere maggiore liquidità. Sappiamo bene però che questa è solo l’illusione, e se si superano i limiti si dovranno pagare interessi extra. Non vogliamo aggiungere debiti a quelli che già abbiamo, giusto? Rimetti il tuo conto in verde e corri in banca a chiudere il fido.

Infine, metti da parte un fondo di emergenza in cui, ogni mese, verrà automaticamente accreditata una quota dal tuo conto corrente, cifra che ovviamente avrai stabilito prima. Il fondo di emergenza è in realtà un’accortezza che si dovrebbe avere a prescindere dalla criticità della propria situazione economica. Se si ha una spesa imprevista, ad esempio un guasto alla macchina, si rischia di non avere i soldi necessari per far fronte all’evenienza e dovere, quindi, fare un debito. O, peggio, saltare una rata del tuo prestito o mutuo per riparare l’auto che ti è necessaria per recarti al lavoro. Il fondo ti permetterà di avere dei risparmi da parte in caso di destino avverso, senza compromettere la tua capacità di saldare i debiti.