Come sistemare i debiti senza soldi

141

Spesso, in caso di problematiche finanziarie, l'ostacolo più grande da superare è proprio l'approccio sbagliato e il farsi prendere dall'ansia. Vediamo alcuni punti fondamentali su cui concentrarsi per poter estinguere i debiti più facilmente.

Ritrovarsi nella condizione di essere debitore non fa piacere a nessuno. Tuttavia, può capitare a chiunque di ritrovarvisi, e non sorprende che ciò stia avvenendo con maggiore frequenza proprio nel pieno del periodo post-crisi. Giornali e quotidiani riportano ogni giorno almeno una brutta notizia di storie finite male a causa dei debiti, poiché incorrervi è molto più facile di quel che sembri: gioco, investimenti sbagliati, fallimento di un’azienda, perdita del lavoro.

Nella migliore delle ipotesi, il debitore può contare su una posizione economica lavorativa solida, e quindi stilare un piano di risanamento morbido e indolore. Ma può anche capitare che, oltre ad essere debitori, non si abbiano neanche i soldi per potersi rimettere in sesto, e allora è necessario provare a percorrere tutte quelle strade (legali, s’intende) che permettono di uscire dai debiti anche quando non si può contare su una sufficiente entrata economica.

Nelle prossime righe, vedremo pertanto come sistemare i debiti senza soldi, elencando dapprima dei consigli di natura pratica che possono tornare utili anche solo per gestire al meglio le proprie finanze, per poi passare ad stilare alcune forme di accesso al credito che consentono di ricevere la quota richiesta pur senza presentare solide garanzie lavorative, come ad esempio un contratto a tempo indeterminato.

Difesa Debitori

Come sistemare i debiti senza soldi: Qualche consiglio pratico

Innanzitutto, se vuoi davvero uscire dai debiti è fondamentale che tu abbia un rigido piano mentale che ti permetta di farlo. Questo vuol dire trovare in primo luogo la motivazione per non versare più nella condizione di debitore, e quindi fare di questa missione la prima e la più importante della propria vita.

Tutto il resto passa in secondo luogo, perché se è vero che i soldi non fanno la felicità, è altrettanto vero che ti aiutano a vivere con meno stress.

Prima di cominciare: procurati un’agenda

Questo passo preliminare può – anzi, dovrebbe – essere messo nero su bianco. Mai sottovalutare il potere di un’agenda quando si ha un piano da portare avanti a lungo e medio termine. Puoi segnarti, ad esempio, quale sarà la data entro la quale vorrai vedere estinta la tua infelice posizione, inserendo qua e là dei “checkpoint” da raggiungere senza che nessun’altra attività ti distragga da questi mini-obiettivi.

Mettere tutto a sistema, avere un’idea ben precisa di come e quando muoversi, è un momento fondamentale per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo, e quello di uscire dai debiti non fa eccezione.

La famiglia potrebbe aiutarti in modi che non puoi prevedere

Veniamo a fatti di natura più pratica, ovvero dove trovare i soldi per pagare i debiti. Un’idea che molti scartano a prescindere ma che spesso invece si rivela vincente è quella di rivolgersi ai propri cari.

Certo, sappiamo quanto ogni situazione familiare sia una storia a sé e sappiamo che spesso è difficile anche solo parlare di certe cose con i parenti stretti. Ma la famiglia rimane comunque la famiglia: è quel nucleo dal quale riceviamo spesso e volentieri le critiche più aspre e violente, ma che in fin dei conti è sempre pronto a darci una mano.

Bisogna quindi superare l’ostacolo psicologico dello stigma da parte dei propri cari: come dicevamo sopra, uscire dai debiti è la cosa più importante di tutte, e se questa missione può essere agevolata dall’intervento di un membro della famiglia, ben vale la possibilità di venire sgridati. E comunque, tentar non nuoce.

Uno sforzo in più al lavoro

Va poi detto che il concetto di “non avere soldi” può essere del tutto relativo. Se si esclude chi è davvero e del tutto disoccupato, spesso anche chi lavora pensa di non avere abbastanza soldi, o di non guadagarne abbastanza, o ancora di non poterne guadagnare di più. Questo atteggiamento è semplicemente sbagliato.

La maggior parte dei lavori che possono essere svolti oggi sono caratterizzati da una duplice caratteristica.

Da un lato, possono essere lavori con pagamento orario e con turni prestabiliti: spiegando la situazione al proprio datore di lavoro si può ottenere la possibilità di fare turni extra, doppi o di lavorare di notte e nei festivi, quando cioè il salario è maggiorato. D’altro canto, chi lavora come freelance è generalmente abituato a spalmare i momenti da dedicare a un determinato progetto su un arco di tempo più o meno lungo, ma nessuno gli impedirebbe di aumentare i ritmi e produrre di più, guadagnando conseguentemente di più.

Il blocco da superare, ancora una volta, è di natura mentale. Se ritieni davvero che voler uscire dai debiti sia una tua priorità, devi sganciarti dal limite delle otto ore lavorative e spingere al massimo per il maggior numero di giorni possibile. Qui potrebbe tornare ad essere utile l’agenda a cui si accennava sopra: avere consapevolezza che dovrai gettare il cuore oltre l’ostacolo solo per un determinato periodo di tempo ti aiuterà a rimanere concentrato e a non scoraggiarti.

Tenta la strada dei web market

Ognuno di noi possiede, magari inconsapevolmente, oggetti e beni che all’atto pratico hanno media o scarsa utilità, e che qualcun altro sarebbe ben disposto ad acquistare.

Sarà sufficiente farsi un giro per casa per notare di quanto ciarpame siamo circondati, e poi controllare sul web per rendersi conto che quello stesso ciarpame potrebbe avere un mercato.

Dai quadri alle penne, dai soprammobili al singolo cacciavite, oggi qualsiasi cosa può essere venduta su internet. Una buona strategia può essere di prendere nota di tutti quegli oggetti dai quali puoi separarti senza che la tua vita finisca per versare in uno stato di indigenza, e metterli in vendita on-line prima di qualsiasi ripensamento.

I portali su cui vendere non mancano, i più celebri in Italia sono Subito.it e Kijiji.it, ma vale la pena tentare anche la strada del più famoso webstore della storia (ebay.it) nonché quella del market da poco presente su Facebook. È, quest’ultimo, uno strumento potentissimo poiché mette immediatamente in contatto domanda e offerta direttamente sul social network più popolare e utilizzato in Italia, pertanto vendere i tuoi oggetti potrà rivelarsi più facile di ciò che sembra.

Non disdegnare neanche di dare uno sguardo ai diversi gruppi di vendita che quotidianamente vengono aperti proprio su Facebook: ti basterà inserire la stringa “vendo” all’interno della barra di ricerca per renderti conto di quante piazze hai a disposizione.

Discorso lievemente diverso – ma non troppo – va fatto per i beni di lusso o semi-lusso. Parliamo di oggetti come il Pc, lo smartphone, il motorino e addirittura la macchina. Da questi è chiaramente più difficile separarsi, ma la prospettiva di considerarli come una rampa d’accesso agevolata all’uscita dai debiti potrebbe aiutarti a rivalutarne l’utilità.

Se hai un cellulare che una volta venduto ti farebbe fruttare 500€, puoi sopravvivere per un po’ utilizzandone sostitutivo uno da 50.

Allo stesso modo, se vivi in una grande città dove hai la possibilità di spostarti tramite i mezzi pubblici, la macchina potrebbe diventare un buon candidato per essere venduto. Potrai così disporre di liquidità immediata, e in futuro avrai comunque la possibilità di acquistare una nuova.

Come uscire dai debiti senza soldi: prestiti senza garanzie contrattuali

Fin ora abbiamo dunque parlato di quelle strategie di cui tener conto per capire come sistemare i debiti senza soldi facendo affidamento alle sole cose e persone che ci circondano.

Naturalmente, non può essere tutto qui, perché non è escludibile che il debitore non disponga né di una persona cara a cui chiedere denaro liquido, né di un lavoro sul quale spremersi, né di oggetti di valore da vendere.

Esiste una strada alternativa, che è quella della richiesta di un prestito, oggi possibile anche per chi non ha soldi né lavoro, ma che almeno può contare su una figura fidejussoria o su un bene di proprietà da ipotecare. Si tratta nella fattispecie dei cosiddetti prestiti con garante e prestiti cambializzati. Li descriviamo in dettaglio nelle prossime righe.

Prestiti cambializzati

Il prestiti cambializzati è infatti pensato per chi non può fornire tutte quelle garanzie proprie di chi ha un solido contratto di lavoro (come ad esempio la cessione del quintoper i dipendenti privati). Conserva la proprietà fondamentale di essere un prestito non finalizzato e personale, e questo vuol dire che l’Ente Erogante non avrà il diritto di sapere per quali ragioni richiedi il denaro e come intendi spenderlo.

Differente rispetto ad un qualsiasi prestito è anche l’ammortamento rateale, che non avviene tramite la pratica ormai invalsa dell’addebito su conto corrente bancario, ma bensì tramite il pagamento mensile di cambiali da effettuarli presso la filiale. Per estinguere una cambiale, precisiamo, occorre che sia il creditore (banca) che il debitore (cliente) la compilino in tutte le sue parti.

Chiaramente, trattandosi di un finanziamento erogato a chi alle normali forme di prestito non può accedere, peculiare sarà anche il rovescio della medaglia.

I tassi di interesse, nonostante con buona probabilità saranno fissi, risulteranno anche superiori a quelli dei normali prestiti, e il richiedente prima di sottoscrivere il contratto dovrà poter dimostrare di essere possessore di un bene che, in caso di insolvenza, verrà pignorato.

Il creditore stesso, qualora non dovesse restituire l’intera somma, verrà iscritto al registro dei protestati.

Il lato positivo sta nel fatto che praticamente chiunque, se rispetta i prerequisiti, può ottenere un prestito cambializzato. Non fanno eccezioni quindi disoccupatiprotestati e cattivi pagatori. I dipendenti o ex dipendenti, va detto, hanno una possibilità in più di ottenerlo, poiché possono presentare come ulteriore garanzia il modello CUD o copia del TFR.

Costituisce documentazione preferenziale anche la presentazione di un’assicurazione sulla vita, e non farebbe male avvalersi anche una figura fidejussoria.

Prestito con garante

Il prestito con garante è l’alternativa a quello cambializzato, e può essere la via ideale da percorrere da chi non può presentare la garanzia di un bene ipotecabile da un lato, ma dall’altro lato dispone di una figura fidejussoria a fare da garante.

Questa tipologia di prodotto finanziario rientra fra le preferite dei richiedenti senza busta paga, un elemento – quello della busta paga – che 9 volte su 10 è di per sé sufficiente a ottenere un comune tipo di prestito. Anche in questo caso, come per quello precedente, aggirando le più comuni imposizioni garantistiche, anche il prestito senza busta paga può essere accordato (a discrezione dell’istituto di credito) a quelle figure che non vantano una posizione creditizia non eccellente, come protestati e cattivi pagatori.

Caratteristica principale di questo prodotto è – come dice il titolo stesso – quella di includere una terza figura fra creditore e debitore, quella appunto del garante.

La responsabilità dell’ammortamento rimane comunque a carico di chi richiede il prestito, ma qualora questi debba risultare insolvente, la banca potrà rivalersi sul garante.

Il prestito con garante può essere visto come un altro modo di guardare al punto che abbiamo descritto sopra, quello chiedere aiuto a un familiare, perché se un nostro caro può non essere nella condizione di prestarci denaro liquido in tempi brevi, non è escludibile che invece sia una figura che la banca considera affidabile per fungere da garante. Si pensi, ad esempio, a quei genitori, nonni o zii che percepiscono una pensione fissa: molte banche potrebbero considerarla la condizione minima di accettabilità per accordare il prestito.

Attenzione: il fatto che sussistano le possibilità di ipotecare un bene o di far entrare un garante nell’accordo, non vuol dire che una ipotesi escluda l’altra. Se è vero che anche nel prestito cambializzato possa essere richiesta la presenza di un fidejussore, è altrettanto vero che alcuni istituti di credito potrebbero non acconsentire all’erogazione del prestito con garante se non si garantisce in aggiunta l’ipotecabilità di un immobile.

Piccoli prestiti

Esiste infine una terza via, che si colloca a metà fra le due sopraelencate, è quella dei piccoli prestiti. Le somme in questo caso sono decisamente inferiori rispetto a quelle richiedibili sia dai prestiti cambializzati che da quelli con garante, ma il lato positivo è che i primi siano molto più facili da ottenere, imponendo tra l’altro la presentazione di esigue garanzie e permetto di contare su un periodo di restituzione molto inferiore alla norma.

Chi ha un piccolo debito, insomma, può pensare di ricorrere al piccolo prestito ancor prima di tentare qualsiasi altra soluzione. Non vengono escluse dalla categoria degli aventi diritto protestati, cattivi pagatori e disoccupati, ma ancora una volta si può sperare di vedere aumentate le possibilità di ottenere la concessione portando a garanzia un’ipoteca o la firma di un garante.

Una buona strategia potrebbe poi essere quella di provare a fare richiesta presso uno di quei tanti istituti di credito che operano esclusivamente online: vista la loro particolare posizione di margine nel macrosistema economico italiano, queste banche e finanziarie impongono in genere vincoli meno astringenti per i propri clienti, e di conseguenza sono più inclini a concedere denaro per ritagliarsi una propria fetta di mercato e lavorare sulla fidelizzazione.

In definitiva, quello che è chiaro da quanto abbiamo detto sopra è che sistemare i debiti senza soldi può sembrare impossibile, ma forse è meno difficile di quello che un’analisi superficiale potrebbe indicare.

Basta innanzitutto avere la volontà di farlo: gli strumenti necessari per riuscirci esistono, e possono essere individuati in luoghi e modalità più vicini e accessibili di quello che credi.

Ti consigliamo anche questa nostra piccola guida su come pagare i debiti e vivere felici, dove è presente un elenco di interessanti libri che aiutano ad avere il giusto approccio per liberarsi dei debiti ed evitare spiacevoli situazioni di pignoramenti.