Come comprare Bitcoin con Paypal nel 2020. Sicuro e semplice.

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Paypal per quanto riguarda le transazioni è ormai indice di sicurezza ed affidabilità; ottimo metodo di pagamento anche per Crypto e Bitcoin. Ecco una guida per capire meglio come fare.

Bitcoin è ormai una realtà di cui è impossibile non tenere conto, comunque la si pensi.

La più famosa delle monete digitali, la cui creazione è attribuita a Satoshi Nakamoto, una persona di cui nessuno sa nulla e data ormai per morta, è oggetto di una diatriba che dura ormai da anni.

Da una parte chi la ritiene la risposta democratica ad un sistema finanziario che esclude miliardi di persone in ogni parte del globo. Dall’altra i detrattori, coloro che ritengono BTC una semplice truffa o uno strumento perfetto per l’economia criminale.

In questo secondo lotto va annoverato ad esempio il finanziere Davide Serra, il fondatore di Algebris, che non ha avuto eccessive remore nel definire il Bitcoin una lavanderia di soldi sporchi. Un giudizio però non condiviso da Gaspare Jucan Sicignano, un ricercatore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli esperto in diritto penale, il quale ha recentemente pubblicato un libro dal titolo eloquente: “Bitcoin e riciclaggio“. Nella sua pubblicazione viene affrontato proprio il tema del riciclaggio, affermando che il Bitcoin rappresenterebbe un deterrente alle operazioni tese a ripulire capitali di dubbia provenienza. Questo perché ogni transazione che preveda l’utilizzo del token è pubblica, ovvero registrata all’interno di un database distribuito e accessibile a tutti coloro che intendano consultarlo. Anche il supposto anonimato di BTC, peraltro, sarebbe facilmente aggirabile, in quanto basterebbero semplici tecniche di digital forensic per risalire all’autore della transazione.

A queste due fazioni andrebbe poi aggiunto una sorta di limbo, ovvero quello rappresentato da chi nel corso del tempo ha cambiato idea. A partire da Jamie Dimon, presidente e CEO di JP Morgan Chase, la maggiore banca d’affari degli Stati Uniti. Dopo aver a lungo tuonato contro Bitcoin, definendolo una truffa e affermando di voler cacciare i trader della banca sorpresi a trafficare in criptovalute, lo stesso Dimon ha reso pubblico il mutamento del suo parere. Secondo qualcuno lo avrebbe fatto soltanto perché nel frattempo la banca da lui diretta era stata sorpresa a trattare BTC per la propria clientela. Una circostanza che ha spinto più di un osservatore a chiedersi se la condotta di Dimon non configurasse il reato di turbativa del mercato.

Previsioni bitcoin 2020: cosa succede dopo un’estate molto calda?

Di Bitcoin si è tornato molto a parlare nel corso dell’estate. Il motivo di questo revival è da ricercare nel notevole avanzamento della sua quotazione, più volte a ridosso di quota 11mila dollari, prima del ripiegamento fatto registrare nelle ultime settimane.

In molti, sull’onda degli eventi, hanno ripensato ad alcune clamorose previsioni sul prezzo di BTC, in particolare quella secondo la quale entro il 2021 un token varrà più di 100mila dollari.

Previsioni che si fondano in particolare su due fattori, ovvero:

  1. l’halving, ovvero il dimezzamento delle ricompense spettanti ai miners, che avrà luogo a metà del 2020, il quale spingerà molti di loro a rinunciare all’attività di estrazione non trovandovi più la convenienza di oggi. In conseguenza di ciò i token di nuovo conio saranno sempre di meno, portando ad un rialzo della quotazione;
  2. il fatto che siano sempre di più coloro i quali guardano al Bitcoin alla stregua di un bene rifugio. A spingere molti investitori in questa direzione sono alcune crisi geopolitiche di non poco conto, che potrebbero presto mettere in subbuglio i mercati finanziari. Basti pensare all’imminente Brexit, ovvero alla fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea, che potrebbe avvenire senza un accordo preventivo.
    Oppure alla guerra dei dazi tra USA da una parte e Cina ed UE dall’altra. Cui si potrebbero aggiungere altri focolai di crisi, a partire dalla possibilità che l’Argentina torni a turbare i mercati con un nuovo default, di cui già si intravvedono i contorni. L’intero continente latino-americano, peraltro, di fronte a livelli inflattivi troppo alti guarda al possesso di criptovalute come il miglior antidoto alla svalutazione di monete sovrane troppo deboli di fronte al potere imperiale del dollaro. Anche in questo caso tutto sembra favorire un notevole rialzo del prezzo di BTC.

Come acquistare in sicurezza Bitcoin?

Ogni giorno sulla nostra casella di posta elettronica arrivano comunicazioni che ci invitano a partecipare alla grande crescita del Bitcoin. Missive che sembrano prefigurare una grande festa, cui per partecipare basta solamente acquistare i token e attendere senza fare nulla che la loro quotazione aumenti facendoci ricchi.

Purtroppo non è così: guadagnare con le criptovalute è sicuramente possibile, ma non senza prima aver ponderato bene la cosa e aver predisposto una rete di sicurezza intorno al proprio investimento. Per dirla in tutta franchezza, le missive in questione sono semplici tentativi di truffa. Anche la regina delle criptovalute è infatti stata adottata come strumento di raggiro nei confronti di internauti ingenui, dando la possibilità a truffatori e hacker di lucrare sulla disattenzione di questi ultimi.

Quando si intende acquistare monete digitali occorre capire che per farlo in assoluta sicurezza si devono seguire alcune regole di buon senso. La prima delle quali prevede l’impiego di intermediari sicuri, ovvero figure che operino nel settore per effetto del rilascio di una licenza da parte delle autorità che sovrintendono al corretto svolgimento delle operazioni sui mercati finanziari. In assenza di autorizzazioni sarebbe meglio evitare del tutto transazioni che possono aprire la strada a perdite ingenti.

Uno strumento sicuro: comprare Crypto con PayPal

I Bitcoin si possono acquistare direttamente, ovvero detenere i token in un proprio wallet dopo averli comprati per mezzo di un exchange, un cambiavalori online. Oppure si possono utilizzare come sottostante nell’ambito di una vendita allo scoperto, come quella che avviene tramite i CFD, ovvero i Contract for Difference, che consentono di puntare su un asset di cui non si detiene la proprietà effettiva.

PayPal: sicurezza e semplicità

In entrambi i casi si può dare vita ad una transazione sicura grazie ad uno strumento come PayPal. Di cosa si tratta? Azienda fondata nel 1998 da Peter Thiel e Max Levchin, PayPal ha raggiunto proprio a cavallo del nuovo millennio un pubblico sempre più vasto, accontentandone la necessità di poter disporre di denaro online senza dover utilizzare carte di credito e conti corrente, non fidandosi evidentemente di un settore in cui la truffa era all’ordine del giorno, ma volendo comunque partecipare ai vantaggi dell’economia digitale. Un successo sempre più notevole, tale da spingere il colosso eBay ad acquistare l’azienda nel 2012, con il successivo scorporo avvenuto tre anni più tardi.

A premiare PayPal è stata la semplicità del servizio predisposto. Basta infatti collegare la propria email al conto che si intende aprire e successivamente ad un conto corrente bancario per poter dare vita ad operazioni che vedano impegnati i propri soldi. L’apertura del conto è gratuita e si pagano delle commissioni solo per alcune operazioni o ricariche. Il vantaggio per gli utenti è che non si deve mai lasciare il proprio numero di conto o di carta, in quanto è la piattaforma ad occuparsi dell’incombenza.

La stessa piattaforma, proprio per sfruttare e garantire la sua popolarità, mette in atto una serie di misure di sicurezza in grado di aumentare la tranquillità della propria utenza. Un modus operandi che ha fatto di PayPal un punto di riferimento imprescindibile per il commercio elettronico, sancendone il successo planetario.

Le piattaforme che utilizzano PayPal

Usare PayPal per acquistare Bitcoin può aumentare il livello di sicurezza della transazione, ma non può annullare tutti i rischi. Soprattutto se ci si affida a exchange poco noti, invece che a quelli più popolari. Va infatti ricordato che anche nel recente passato si sono verificati alcuni clamorosi fallimenti, a seguito dei quali i clienti che avevano conti aperti hanno perso tutto. Il caso più clamoroso in tal senso è quello di Mt. Gox, exchange fallito nel 2014, portando con sé i fondi di circa 130mila clienti. Nel processo istituito sul caso, Mark Karpeles, CEO dell’azienda, è stato condannato a 2 anni e mezzo di reclusione per manomissione di documenti finanziari, venendo però assolto per l’accusa di appropriazione indebita.

Di chi fidarsi?

Il caso di Mt. Gox dimostra l’assoluta necessità di individuare piattaforme serie, intendendo per tali quelle che dispongono delle necessarie autorizzazioni da parte degli enti di vigilanza.

Ad esempio CoinBase (sito ufficialie qui), exchange che gode di grande fiducia da parte degli utenti, ma non solo. La cosa realmente importante è che la struttura prescelta abbia i permessi per operare rilasciati da autorità come CySEC (Cyprus Securities and Exchange Commission), FSA (Financial Services Authority, per il Regno Unito) o CONSOB (Commissione nazionale per le società e la Borsa, per l’Italia).

Vedi anche il nostro approfondimento su Come Comprare e Vendere Bitcoin in Italia in modo Sicuro

Oltre agli exchange, va poi ricordata la possibilità offerta da LocalBitcoins, una piattaforma di negoziazione locale, anch’essa predisposta per l’utilizzo di PayPal. La sua peculiarità consiste nel fatto di fare da ponte tra clienti privati. Proprio per questo si consiglia di procedere coi piedi di piombo e dare vita solo ed esclusivamente a transazioni in cui si conosca la controparte.

Per quanto riguarda investire in Bitcoin e Crypto tramite CFD bisogna rivolgersi, anche in questo caso, a piattaforme serie e regolamentate con certificazioni e autorizzazioni. Le principali sul mercato sono:

  • eToro (sito ufficiale), ottima piattaforma anche per chi è alle prime armi, perché permette di copiare le strategie adottate da traders più esperti;
  • Plus500 (sito ufficialel), leader nel settore trading.